LIBERI DI SCEGLIERE: l’incontro con il Giudice DI BELLA | 3D per Fatti e Misfatti

Il nostro Istituto Comprensivo Gavitelli-Paino ha partecipato all’evento che si è tenuto giorno 2 novembre presso l’auditorium del polo aziendale Gazzetta del Sud e che ha visto come protagonista il giudice Di Bella e il suo protocollo governativo “Liberi di scegliere”. Per l’occasione abbiamo visto in classe il film realizzato dalla Rai nel 2019 che è stato per noi motivo di riflessione. Si tratta di un tema delicato che coinvolge molto da vicino noi giovani studenti.
Il protagonista del film è un giudice dei minori che ha un sogno: strappare i ragazzi alla ‘ndrangheta. Con una scelta che non ha precedenti, allontana un ragazzo dalla famiglia proprio per fargli comprendere che è libero di scegliere e non necessariamente costretto a seguire la strada malavitosa. Certo, questo percorso non è semplice e, soprattutto, richiede molto coraggio. La visione di questo film ha portato la nostra classe a varie riflessioni. Abbiamo capito che noi, sin da giovani, abbiamo la possibilità di scegliere, di vivere liberi seguendo le leggi della legalità. Inoltre, ci ha fatto comprendere quanto siamo stati fortunati perché, nascendo in un ambiente sano, non è stato difficile per noi scegliere la strada giusta.
“Liberi di scegliere” è diventato un percorso educativo che punta a far comprendere che è sempre possibile un’alternativa, anche per i giovani che nascono in contesti difficili.
Durante l’incontro di giorno 2, in cui abbiamo avuto modo di confrontarci a viso aperto con il giudice, si è parlato infatti della nostra libertà e soprattutto di quelle povere persone, quei giovani, a cui purtroppo la libertà di scelta viene negata. Ma come capiamo da che parte bisogna stare? È proprio questo uno dei primi argomenti trattati in questo evento. Leggere, per esempio, è un modo per imparare a riflettere ed essere consapevoli, per avere una propria idea e per pensare con la propria testa. Si è discusso molto su cosa sia la legalità, questa fantastica parola che racchiude principalmente il rispetto verso gli altri, parola che molti di noi hanno la fortuna di imparare attraverso la scuola, e non dai social che spesso sono fuorvianti. Successivamente, alcuni insegnanti presenti all’evento, insieme a tanti studenti in rappresentanza degli istituti scolastici di Messina e provincia, hanno preso la parola ricordandoci quanto sia importante e fondamentale che noi per primi, proprio perchè giovani e uomini del domani, siamo tenuti a dare il nostro contributo per combattere la lotta contro l’illegalità tutti insieme, perché solo uniti si può uscire vincitori.

Dopo numerosi confronti, una giovane ragazza di nome Letizia, ha deciso di condividere con tutti noi la sua commovente testimonianza contro la ‘ndrangheta con parole toccanti: “Io volevo crescere con mia madre, ma non lo potrò fare mai perché me l’hanno portata via. Io voglio risposte!”. Il procuratore, allora, l’ha rassicurata e le ha promesso che le verranno date risposte ed ha proseguito spiegando in parole molto pratiche cosa, a suo parere, è la legalità. Ha raccontato che lui vede la legalità come la capacità di scegliere davanti ad un bivio. Ci sono persone meno fortunate di noi per le quali non è semplice scegliere la via della giustizia, perché la strada è già stata segnata dalle proprie famiglie. Ha inoltre fatto un altro esempio abbastanza pratico per far capire a noi ragazzi l’idea di legalità, paragonandola, con nostro stupore, a una partita di calcio. Nel calcio infatti ci sono numerose regole, una tra tante è quella di non toccare la palla con le mani. Se lo facciamo è come andare contro la legge, perché si devia dal regolamento del gioco. Certo sarebbe più semplice farlo, però poi il gioco non sarebbe uguale, non sarebbe più il gioco del calcio.
Verso la fine dell’evento ha preso la parola il giudice Di Bella, spiegando che il libro da lui scritto “Liberi di scegliere” ha dato un forte impulso alle scuole e ai ragazzi. Ha raccontato poi che nel mondo esistono ragazzini di tutte le età, anche di 10 o 12 anni, che vengono coinvolti sin da subito in atti di spaccio e in omicidi a causa delle loro famiglie. Allora ci ha raccomandato di seguire la strada della legalità e di essere liberi di scegliere, perché ogni giovane deve poter costruire il proprio futuro scegliendo liberamente la strada da intraprendere, anche a costo di scontrarsi con gli affetti più cari. Delle scelte fatte oggi, un domani potrebbero essercene riconoscenti i nostri figli che potranno fare tesoro del nostro esempio e del nostro sacrificio.
Gloria Chillé Anita Lo Iacono Sara Romano Classe III D I.C. Gravitelli-Paino