La Giornata Mondiale della Pace, celebrata il primo gennaio di ogni anno, è stata istituita da papa Paolo VI, nel 1957 e ha uno scopo molto importante, cioè quello di dedicare il Capodanno a riflessioni e preghiere, volte alla Pace nel mondo: è stata celebrata per la prima volta il 1 gennaio 1968, il primo giorno dell’anno in cui la Chiesa Cattolica celebra la Solennità di Maria Santissima Madre di Dio, una delle feste mariane più importanti. Questa giornata ha il senso di farci ripensare al nostro comportamento, al nostro modo di essere con noi stessi e con gli altri. Il primo gennaio di questo nuovo anno, Papa Francesco ha offerto la sua riflessione per questa giornata su “Intelligenza artificiale e pace”, esprimendo il valore positivo della scienza e della tecnologia come via verso la pace, verso “la saggezza e intelligenza in ogni genere di lavoro”, ma a “favore della dignità della persona umana e di una autentica fraternità”. Il papa ha fatto dunque riferimento all’utilizzo bellico dell’intelligenza artificiale, come grave motivo di preoccupazione, auspicando che possano invece finire guerre e conflitti, lasciando alle nuove generazioni un mondo più solidale e pacifico. Ognuno può contribuire alla Pace e ad un mondo fatto di Pace, partendo dalla propria persona e dalla piccola comunità a cui appartiene: la famiglia, l’ambiente di lavoro e di studio, il proprio quartiere, la propria città. Ogni azione può contribuire ad attuare la Pace e la convivenza pacifica, attraverso il rispetto e la condivisione. Se svolgiamo bene il nostro lavoro di studenti, se partecipiamo proficuamente alla vita familiare, proviamo un profondo senso di pace e si potrà creare armonia tra noi e gli altri. Se porgiamo la mano al più debole, se guardiamo con occhi affettuosi i nostri compagni e siamo loro di aiuto, la nostra vita sarà più ricca. Spesso ci rattristiamo profondamente per tutto quello che ascoltiamo al telegiornale, per le immagini di violenza, guerra e distruzione alle quali assistiamo e tutto ciò ci fa pensare a quanto siamo fortunati e ci fa apprezzare anche le più piccole cose. Assistiamo ancora oggi a tante guerre nel mondo, tra cui quella in Ucraina e alla devastazione in Medio Oriente, sulla striscia di Gaza, a causa di un conflitto che sembra interminabile e non possiamo accettare che non si trovi una soluzione, attraverso il dialogo. Infatti il dialogo rappresenta il modo attraverso cui i problemi possono essere risolti, prima di diventare dei veri e propri conflitti, che porteranno alla morte di tanti innocenti. Ci sentiamo inermi di fronte a tanto orrore e ci affidiamo alle preghiere affinché tutto ciò possa finire al più presto, attraverso una risoluzione pacifica. Pace significa anche combattere tutte le discriminazioni, le disuguaglianze, porgendo sempre la mano ai più fragili, aiutandoli nel bisogno, superando l’egoismo, che isola ogni essere umano dall’altro. Studiando la storia, ci accorgiamo come le guerre abbiano caratterizzato da sempre l’esistenza dell’essere umano e come la Pace sia stata sempre il bene più prezioso dell’umanità, una meta da raggiungere. Il nostro desiderio più grande è che non ci siano più differenze di genere, di colore, nessuna discriminazione e speriamo che i buoni propositi di ogni nuovo anno, possano diventare realtà. Alcuni dei buoni propositi sono ad esempio: essere meno scontrosi e più gentili con tutti, evitare il litigio, rispettando che idee ed opinioni possano essere diverse, per una convivenza armoniosa ovunque. Avere buoni propositi è importante e aiuta a migliorare il nostro comportamento, per il raggiungimento dei nostri obiettivi positivi.
Dorotea Barbaro, Giulia Forestiere, Valeria Marra, Maria Pia Vita classe 2°A,scuola secondaria 1° grado, plesso Passamonte, i.c. “Paino- Gravitelli”.